Data: 30.09.2019
Articolo: La Sentinella del Canavese
Con il 2020 prendono il largo due progetti di riqualificazione da 50mila euro Via libera da Soprintendenza e Città metropolitana, mobilitati anche i cittadini
SETTIMO VITTONE. È pronto il progetto per il completo restauro delle torri campanarie di località Cornaley e di frazione Cesnola, due tra i monumenti più importanti per raccontare la storia del paese, entrambi sottoposti ai vincoli della Soprintendenza e situati lungo il percorso della via Francigena. . Il Comune ha investito complessivamente circa 50mila euro, che comprendono anche un contributo di 12mila euro erogato dall’associazione Gli amici di Cornaley, attenti alla valorizzazione dell’antico borgo, in cui risiedono circa 300 persone. La torre di Cornaley, situata in una suggestiva piazzetta, a fianco della chiesa parrocchiale, con i suoi 24 metri è la più alta degli edifici storici rimasti in Canavese: cinquantuno castelli ancora intatti, a cui si devono sommare i trentasette di cui restano i ruderi, una trentina di torri e venti ricetti (strutture fortificate per il bestiame, le derrate alimentari e la popolazione che venivano utilizzate in caso di guerra o di pericolo). Il campanile di Cornaley venne edificato per volontà popolare a metà del ‘700, con scopi religiosi: il suono delle campane doveva servire ad annunciare le messe e avvisare la popolazione in caso di pericolo. Ha una struttura in pietra fatta con grosso massi, e una cupola lignea modellata, mentre la cella campanaria è fatta con mattoni. Il coloro rosso spicca quindi tra i terrazzamenti tipici del paesaggio collinare.
«Non potendo ripristinare la malta originaria – spiega la sindaca Sabrina Noro – la cupola verrà ricoperta da una copertura in lamina di zinco. L’effetto sarà pressoché identico, ma sarà più resistente nel tempo e meno costoso. Si provvederà anche alla pulizia dell’area dalle erbe infestanti, e al consolidamento della struttura con iniezioni di malta speciale».
Più semplice l’intervento per la torre campanaria della frazione Cesnola, che si trova poco distante dalla chiesa parrocchiale.
«In questo caso – aggiunge Noro – si tratta di una manutenzione straordinaria per rifare le lose e la scalinata di accesso. Il restauro delle campane, che continuano a suonare era già avvenuto negli anni passati».
I lavori partiranno all’inizio del 2020. Intanto l’amministrazione comunale ha approvato il progetto redatto dall’architetto Alessandra Mei, che comprende anche una ricerca storica e la documentazione fotografica. L’investimento progettuale è stato di 2.250 euro ed ha già ottenuto l’autorizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali, della Soprintendenza e della città Metropolitana di Torino.
Nessun intervento invece è previsto per i ruderi dell’antico castello dei Conti Palma di Cesnola, costruito in epoca medievale e raggiungibile tramite una mulattiera dispersa tra i castagni e i terrazzamenti dei vigneti coltivati a pergola, tra tupiun e massi erratici.