Data: 24.09.2019
Articolo: Città Metropolitana di Torino
Martedì 24 settembre la consigliera metropolitana delegata all’ambiente, ai parchi e alle aree protette, Barbara Azzarà e i Sindaci di Borgofranco d’Ivrea, Cascinette, Chiaverano, Ivrea e Montalto Dora hanno formalizzato la costituzione di un gruppo di lavoro per l’istituzione del Parco naturale dei Cinque Laghi di Ivrea, che comprenderà gli specchi d’acqua San Michele, Sirio, di Campagna, Pistono e Nero. È una iniziativa importante per il rilancio del territorio e delle sue bellezze naturali, che potrà avere avrà positive ricadute in termini turistici e di attività economiche.
Il progetto, partito alcuni anni orsono, ha avuto il consenso della Regione Piemonte e della Città metropolitana, che sarà l’Ente gestore del parco, come già avviene per le altre aree protette del territorio. I Sindaci dei cinque Comuni hanno condiviso l’esigenza di elaborare un progetto fondamentale per la valorizzazione di una porzione importante dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea.
L’accesso ai finanziamenti nazionali ed europei potrebbe consentire in futuro di sviluppare iniziative turistiche, sportive e naturalistiche che deriveranno dal lavoro comune.
Il testo del protocollo d’intesa, messo a punto dalla Direzione sistemi naturali della Città metropolitana, è stato approvato dai Consigli comunali interessati. Della perimetrazione dell’area del parco, della definizione degli obiettivi, dei contenuti e delle modalità di gestione si è occupato un gruppo di lavoro composto da rappresentanti dei cinque Comuni e della Città metropolitana. L’attività del gruppo sarà aperta ai contributi di cittadini e associazioni del territorio, che potranno avere voce in capitolo sull’elaborazione della proposta definitiva da sottoporre alla Regione.
“Con la successiva approvazione della legge istitutiva da parte della Regione Piemonte, – spiega Barbara Azzarà, Consigliera metropolitana delegata ad ambiente e vigilanza ambientale – il parco dei Cinque Laghi di Ivrea potrà entrare a pieno titolo nella Rete Ecologica Regionale, nel Sistema regionale delle Aree protette del Piemonte e nel Sistema delle Aree protette gestite dalla Città metropolitana”.
“La Città metropolitana, – spiega inoltre la Consigliera Azzarà – attuerà gli indirizzi elaborati dal gruppo di lavoro e approvati dalla Regione, traducendoli in atti di programmazione e/o di regolamentazione. Assicurerà la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa, compresa l’adozione di tutti gli atti che impegnano il parco verso l’esterno, con poteri autonomi di spesa, nell’ambito delle risorse formalmente assegnate o reperite da soggetti terzi”.
L’Ente di area vasta assicurerà le funzioni tecnico-professionali, ispettive, di vigilanza, di consulenza, studio e ricerca. Provvederà alle attestazioni, certificazioni, comunicazioni, diffide, verbali, autenticazioni e legalizzazioni e ad ogni altro atto che costituisce una manifestazione di giudizio e conoscenza. La Città metropolitana potrà sostenere le associazioni e le organizzazioni di volontariato che hanno come fini statutari o come oggetto sociale obiettivi analoghi e non contrastanti con le finalità del parco, favorendone l’accesso alle strutture e ai servizi.