Due lockdown non frenano l’entusiasmo. I Palù: «Crediamo in noi e nel futuro»

Data: 14.12.2020

Articolo: La Sentinella del Canavese

Coronavirus, storie di ripartenza. A Frassinetto hanno aperto il circolo La Masca dove un tempo c’era “La Sparlata”  

FRASSINETTO. Col passaggio alla zona gialla, da ieri, domenica, al circolo Frassinetto Trekking “La Masca” si è tornati a respirare un po’ di “normalità” dopo il nuovo, difficile periodo determinato dal secondo lockdown.

«Siamo gente che non si abbatte facilmente, anche se avendo aperto l’attività a fine febbraio, in questo sciagurato 2020 sono ben pochi i mesi in cui si è potuto lavorare – rivela Ugo Palù, che con la moglie Cinzia e la figlia Aurora gestiscono quello che un tempo era stato il circolo degli Alpini “La Sparlata” – . Eravamo pieni d’entusiasmo prima e quell’entusiasmo non è scemato. Del resto, quella che abbiamo fatto è una scelta di vita: trasferirci qui e lavorare qui. Dopo tanti sacrifici, ci aspettiamo anche dei risultati. Che siamo certi arriveranno. Ci vuole solo un po’ di pazienza»

Già, ma anche tenacia, ostinazione, testardaggine. E ottimismo, da trasmettere anche a chi ti sta vicino e può diventare contagioso. «È un posto magnifico, Frassinetto, che sta conoscendo uno sviluppo incredibile, e questo anche grazie a un sindaco, Marco Bonatto Marchello, e a un’amministrazione comunale con idee e progettualità», spiega Palù, 59 anni (ne farà 60 a fine gennaio), titolare di una ditta di trading che lavora molto con la Cina («Ci sono stato una sessantina di volte, un Paese straordinario e una cucina che è seconda solo a quella italiana», confessa). «Non c’è più una baita in vendita – aggiunge –, tutte comprate e ristrutturate, anche da olandesi, che scoperti questi posti hanno fatto un passaparola. E case riaperte dopo una vita che erano chiuse, due ditte edili che lavorano tutto l’anno e un settore in crescita che vuol dire far lavorare imbianchini, muratori, idraulici, elettricisti».

Il passaggio del Giro d’Italia ha contribuito ulteriormente a promuovere questi luoghi che sono bellissimi. Da qualche anno l’Arcansel, il volo dell’angelo, ha regalato altra notorietà al paese, dove ci sono servizi, impianti sportivi, esercizi pubblici e commerciali e, soprattutto, quella dimensione «da grande famiglia allargata che ci si conosce tutti ed è piacevole stare insieme» come sottolinea Palù. Che a Frassinetto aveva già una baita ristrutturata, in località Chiapinetto, ma la residenza era a Caluso. «Dopo la maturità, io e mia moglie abbiamo chiesto a nostra figlia che cosa volesse fare da grande. C’erano due strade: l’università o cercarsi un lavoro. “Mi piacerebbe vivere a Frassinetto – ci ha detto – . È una bella comunità, ci sono tanti giovani, sì, io ci vivrei”. L’abbiamo assecondata. Sapevo che il circolo degli Alpini era in vendita e così abbiamo deciso di fare il grande passo. Il 15 gennaio ci sono stati consegnati i locali, era praticamente tutto da rifare, ma l’entusiasmo era tale che in un mese e mezzo l’abbiamo ristrutturato. È un anno bisestile, ci piaceva l’idea di inaugurarlo il 29 febbraio, così non ce lo saremmo mai dimenticato. E così è avvenuto».

“La Masca”, 40 metri quadri, si presenta come un bar in grado di offrire anche una piccola ristorazione. «Non il ristorante classico, non siamo attrezzati per questo, ma pranzi, cene, merende sinoire con prodotti esclusivamente del posto ed una scelta di formaggi e salumi davvero ricca – riferisce Ugo Paù -. La filosofia è questa: trattare i clienti come fossero degli ospiti, offrendo loro ciò che mangeremmo noi a pranzo o a cena. In questo modo, si crea un clima di convivialità fantastico». Dopo dieci giorni, il primo lockdown, il locale chiuso e un’incognita pesante sul futuro. «Ma eravamo talmente carichi che in quei 40 giorni da reclusi abbiamo già immaginato il dopo e, poi, vivendo in montagna, abbiamo patito meno di altri – osserva Palù – . L’estate è andata benissimo. Noi, come Frassinetto Trekking, abbiamo preso da una ditta specializzata di Caluso le bici a pedalata assistita da affittare a chi ama questa disciplina sportiva. Tutto per il meglio, poi, la seconda ondata Covid, e la nuova chiusura. Stizziti? Macché. Ne abbiamo approfittato per trasformare la cantina dove adesso c’è uno spazio completamente arredato solo per i formaggi. Chi li vuole assaggiare viene sotto e se li sceglie. Che cos’è che ci motiva? L’amore. Per Frassinetto, per la gente, per la vita». —

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